martedì 6 luglio 2010

Questa casa non è un albergo

Amici cari tutti, dovete sapere che un altro passo verso il declino della società moderna è stato mosso in modo silenzioso, ma quantomai infido. Infatti, ultimamente, sono venuto a conoscenza dell'esistenza di Corsi di Formazione per avviare l'attività di Bed & Breakfast. Tali corsi non hanno limite di età dei partecipanti, non ci sono barriere geografiche nè metrature minime su cui allestire l'attività. In poche parole, se una coppia di 60enni vuole organizzare un B&B presso il proprio bilocale da 40 mq, ubicato in una frazione di S.Donato Milanese, beh nessuna legge marziale glielo impedisce. Siamo bravi tutti ad associarci all'immaginario collettivo, che vede tutti i B&B piazzati su una collina senese a rimirare vigneti al tramonto estivo. Non è sempre così, purtroppo. Come ho scoperto questa realtà alternativa? Facile, ci sono finito. Durante una ridente trasferta lavorativa nell'hinterland milanese, ho messo l'indirizzo del mio prestante albergo sul Tom Tom, immaginandomi l'Hilton di turno in Via Montenapoleone. Qualche dubbio mi ha assalito, quando la destinazione raggiunta è stata una palazzina di tre piani anni '60, che si affacciava su una piazza di cemento, temperatura al suolo 58°C. Stranamente, e ci speravo di cuore, il navigatore quella volta non sbagliò. Citofono con scarso ottimismo all'indirizzo indicatomi, non ricevendo risposta. Forse mi è andata bene e posso passare la notte sotto un ponte ma dopo una decina di minuti, passati a fare cerchi sul cemento col trolley sperando di essere rapito dagli alieni, mi telefona la Signora del B&B, invitandomi a salire e scusandosi un milione di volte del disuguido. Vengo accolto, col mio fido collega, da una ghirlanda di fiori finti, un crodino e fiumi di convenevoli. Dopo aver compilato una decina di migliaia di fogli, che manco all'esame di stato per diventare Notaio, veniamo accompagnati nella stanza dei pargoli: due lettini, due scrivanie, un televisore 12'', la morte nel cuore. Di fronte alla nostra camera, quella dei nostri nuovi genitori: insomma come rivivere una seconda pubertà. Nonostante la tattica di stare il meno possibile in quel gulag, il coprifuoco era fissato alla mezzanotte con annesso interrogatorio di fine giornata in cui si doveva esplicitare nell'ordine: ora di sveglia, ora utilizzo bagno, ora colazione, tipologia brioche del mulino bianco, codice fiscale e libro preferito. Non era ammesso saltare la fase di colazione: al training (tenuto da SS in pensione, immagino) era stato spiegato ai coniugi che avevano l'obbligo di rifoccilare i Clienti, pena declassamento a Bungalow. E così, anche quando ci alzavamo con i topi in bocca perchè la sera prima avevamo magiato otto portate pur di ritardare il rientro, un saccottino e due macine non ce le levava nessuno. Confesso di aver ceduto al terzo giorno, lanciando l'ennesimo taraluccio dalla finestra, nel mometo in cui la vecchina era distratta da un articolo di Donna Moderna, su come cucinare il Caciucco alla livornese. Passavano i giorni e la routine si ripeteva per definizione: citofonata con indicazione del piano a cui salire (fino all'ultimo giorno), ghirlanda e aperitivo, chiacchierata monolaterale di due ore (la credenza era più attenta di me), interrogatorio finale. Col tempo siamo riusciti ad affinare alcune tecniche per ridurre le fasi sopracitate: la migliore è consistita nel fingere la doppia personalità del mio collega che si trasformava in un contadino della Pampas con accento spagnoleggiante, con punte di savonese; a quel punto chiedevo un pò di privacy per far passare questo momento di debolezza e ci ritiravamo in camera prima del dovuto. Il giorno dopo ci ha presentato il suo medico della mutua. A quel punto abbiamo fatto le valigie e ce ne siamo andati ringraziando dell'attenzione posta nei nostri confronti e lasciando sul 'diario dei viaggiatori' un simpatico arrivederci (vi lascio immaginare). Cercate di capirmi, abituato da un pò di tempo ad arrivare in albergo, lanciare i vestiti, accendere tutte le luci, phon e televisioni, ma soprattutto ad avere un pò di silenzio, dopo tutte le urla giornaliere ricevute, questa setttimana è stata un pò un trauma. Va già bene che la settimana dopo non mi hanno prenotato sempre lo stesso B&B... no no..


 

2 commenti:

  1. va già bene che la vecchina non si è offerta di farvi il bidet.... 

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  2. Complimenti davvero Gandi, riesci a trarre della poesia da qualunque fatto anche il più comune. Maestro!!

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