martedì 14 agosto 2012

Caldo che ti passa.

Giunti ormai nel cuore di questa pazza estate 2012, flagellata da così tanti anticicloni, i cui nomi esauriscono mezza mitologia greco-romana, con i vari Caligola, Asdrubale, Minnie e Clemente Russo, è il momento di tirare le somme.
Per il paradigma di Giuliacci, l'essere umano tende a preferire sempre la stagione opposta a quella che vive:  a novembre si sognano spiagge caraibiche (più realisticamente sostituite da uno stagno, colmo di melma) e ad agosto, afflitti dalla calura, si rimpiange l'allegro meteo del giorno di Ognissanti.
Detto ciò, io rimango costante nel mio giudizio di odio insindacabile verso la stagione estiva.
Il motivo sembra strano, non lo saprei manco dire (cit.), ma non riesco proprio a trovare rimedi contro la calura, che mi annebbia pensieri e movimenti (sono molto più a mio agio a muovermi vestito da omino Michelin, sotto due metri di neve).
Tra i vari consigli ricevuti, sicuramente il più gettonato è stato questo: 'Vai al mare, no? Scemo.'
Visto che apprezzo sempre le critiche costruttive e che sicuramente non minano la mia autostima, attraverso un linguaggio poco consono alla mia sensibilità, ho accettato di buon grado.
Ho preso il motorino, percorso ben duecento metri, perdendo un infradito ogni cento, e sono arrivato, con grande eleganza ad una spiaggetta esclusiva: 23 persone, 12 ombrelloni, 7 Vu' Cumprà e 5 Borse frigo a metro quadro.
** Svenimento numero uno ** (Stile Via Crucis).
Con le piante dei piedi abbrustolite dall'asfalto rovente, mi accomodo ad ottocento metri dal Bagnasciuga: vicino a me uno stambecco e qualche stella alpina.
Riacquisisco morale indossando i miei nuovi occhiali da sole, comprati poc'anzi alla modica cifra di tre euro e con effetto Instagram incorporato.
Li tolgo e....
** Svenimento numero due**
Rianimato da una turista tedesca, neo-campionessa olimpica di Oktobefest, ho tempo di guardarmi intorno, in modo spassionato, ed osservare i personaggi tipici che popolano una spiaggia.
Noto subito una coppia, sulla quarantina, che si cimenta nella disciplina 'Racchettoni agonistici'. Lui, fisicato decadente, impartisce consigli tecnico-tattici alla sua partner, la quale probabilmente per dispetto, lancia costantemente la pallina verso la boa dei 300 metri.
Dopo avere decapitato una decina di sub, il maschio alfa parte con la sfuriata nei confronti della compagna, la quale, in tutta risposta, sbotta con un 'Avrei preferito rivedere per l'ennesima volta, i 100 gol di Zamorano nel Colo Colo'. Pazza Inter amala.
Rallegrato da queste scene rilassanti, gocciolante come i rubinetti, quando non paghi la bolletta, mi dirigo verso il mare per trovare refrigerio.
Schivo alcune teglie di melanzane alla parmigiana, un'impepata di cozze e qualche trippa (nel senso di alcuni grassoni spiaggiati come Capodogli in fin di vita) e raggiungo la riva, allo stremo delle mie forze.
** Svenimento numero tre**
Riprendo vita grazie ad un ghiacciolo gusto 'Polase' e, sfidando tutte le leggi del metabolismo moderno, mi tuffo, in modo plastico, deriso da tutti i bambini presenti.
Il refrigerio è un sentimento oggettivo, non si può discutere, così come le correnti calde provenienti dai miei vicini di bagno ultrasettantenni.
Esco agevolmente conficcandomi nei piedi alcuni sassi e chiamo un taxi per ritornare al mio asciugamano.
Con il passare delle ore (in realtà tutto è successo nell'arco di dieci minuti), noto un lieve rossore sulla mia superficie cutanea, tanto che alcuni bambini mi scambiano per il sole. Ringraziando per cotanta investitura, decido che la mia 'fuga dalla calura', può anche concludersi qui, senza lasciarsi mancar..
** Svenimento numero quattro**

C'erano anche altri consigli del tipo: 'Comprati un condizionatore e barricati in casa, deficiente!'
Può mai una persona che mi dà del deficiente consigliarmi meglio di una persona che mi dà dello scemo?
Figuriamoci, io domani torno al mare sulle note della canzone pluripremiata ' Novembre' di Giusy Ferreri; sperando arrivi presto, Novembre si intende.