venerdì 13 agosto 2010

Sopravvivere ad una sagra non è utopia

Una delle tante esperienze di vita da affrontare, per sentirsi realizzato pienamente, è partecipare ad una sagra.

Capisco che, emotivamente, può essere più estremo di lanciarsi col paracadute o fare bunjee jumping, ma è qui che si vede lo spessore di un uomo, inteso come essere umano.

Ecco un piccola serie di regole da seguire, per evitare spiacevoli sorprese:



1) Vuoi cenare entro mezzanotte e la sagra dista solo 2 km da casa tua?

Parti verso le 17 e trascinati con le tue gambe tra una macchina parcheggiata in un fosso e uno scooter abbandonato nel tuo portone. Se esiste un servizio navetta, sgomita con i vecchietti, ponendo particolare attenzione ai bastoni e ai girelli contundenti.


2)Giungi miracolosamente alla coda della cassa, fatta in bambù e ghisa fusa,come ti comporti?

Se hai una vita sociale e vai alla sagra con amici, affronta la coda in tre persone, due armati.

Ho visto gente che si è finta invalida per passare avanti e poi ballava la mazurka, sulle note di 'Gelato al cioccolato'.


3)Cosa scegli da mangiare?

Non puoi scegliere. Quando arrivi davanti alla cassa, non hai il tempo di guardare il menu stampato su un post-it giallo con le scritte in verde. La folla preme. La cosa importante è che non pronunci la parola polenta. La tua omeostasi potrebbe essere turbata e i cessi chimici sono uno dei mali del secolo.

Comunque il menu è sempre uguale: ravioli al ragù, spaghetti ai frutti di mare, frittelle,salsiccia, patatine fritte, tomini, totani fritti, budino.

Ah prima di andare alla sagra, preleva. A volte si paga più che in un ristorante a Porto Venere.


4)Come prelevare il cibo?

Sei uscito dalla cassa con 400 biglietti colorati e ti senti smarrito. Dividi i biglietti per colore e consegnali ai tuoi amici. Essi si incolonneranno nei vari distretti: primi, carne, pesce, bevande.

Se, mentre attendi in fila, senti un fastidio alla gamba, stai sereno: è solo un bambino che ti morde, in preda alle prime allucinazioni da fame.


5)Come non mangiare in piedi?

Matematicamente, anche se sei il primo di tutte le file, tutti i tavoli saranno già occupati da vecchietti, rimasti lì dalla sagra dell'anno prima.

Manda le ragazze del gruppo a scacciarli, con un po di pane secco.

Finalmente ti puoi sedere, ma non avrai lo spazio per muovere gli arti superiori, data la densità di persone superiore a quella del quartiere più popoloso di Shanghai. Quindi avvicina la testa al piatto e spera di non infilarti il coltello di plastica in un occhio.


6)Come trovare una via di fuga per il ritorno?

Per dissuadere la gente dal tuo senso di marcia, basterà urlare: "Di là regalano le ultime focaccette avanzate, corriamo!!!" e vai nella direzione opposta.

E' un comportamento scorretto, potresti fare delle vittime. Ma è necessario. Seguendo le stelle e con una bussola, hai la matematica certezza di perderti in un bosco e vivere coi lupi il resto della tua vita. Portati il navigatore. Sempre.


7) Come comportarsi nei balli di gruppo?

In ogni sagra che si rispetti, ad un certo punto l'orchestrina anni '70 presente, parte ad intonare i canonici salmi per invogliare la folla ai balli di gruppo. Per non essere trascinati dalla bagarre, qulora si sbagli un passo, bisogna mettersi dietro la coppia più in forma. La si individua facilmente: lui, sulla sessantina, camicia pezzata con canottiera sottostante, si asciuga la pelata con un fazzoletto, lei, pari età, gonna svolazzante, permanente color malva, zeppa in sughero di Iglesias. Ecco, mettendosi in prossimità di questi personaggi e copiando paro paro tutti i movimenti, hai la garanzia di sopravvivere in questa esperienza di danze sfrenate. Se sbagli anche un passo, la coppia suddetta ti insulta, matematicamente, con i peggiori sproloqui esistenti. Ma fa parte del gioco.




Bene, seguendo questi pochi passi, potrai goderti una fantastica serata.

Per sfamarti consiglio di comprare un kebab nonappena si ritorna alla civiltà, mentre per riacquistare le energie nervose spese, una settimana in psicoterapia potrebbe non bastare.

8 commenti:


  1. Destabilizzante...

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  2. e le gare di petanque (fa più fine che dire bocce) con annessa lotteria??? dove se tutto va bene puoi ricevere in premio un set di bocce in acciaio inox inossidabile....  

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  3. @Vaniglia: In effetti sono realtà dure da accettare.

    @lucelu: la coda della birra è la peggiore! essendo accumunata alle altre bevande, anche solo per un bicchiere d'acqua (chi è che prende l'acqua alle sagre è ancora da capire..), rischia di essere invischiato in risse giganti, per una birretta annacquata!

    @usagi: beh le gare di bocce e la pesca di beneficenza sono un must. Ho visto vecchietti che venivano alle mani per un punto o per aggiudicarsi il primo premio della pesca: un set da giardinaggio.

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  4. Per la miseria... Io prendo l'acqua alle sagre... Patologia grave?

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  5. Ma và.. Io mi fingo gran bevitore, ma, alla prima sangria, vomito due giorni..

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  6. I sagristi professionisti in questo periodo stanno rimbalzando da una sagra all'altra come Chobin. Le sagre sono belle perchè solitamente sono monoalimento: serata grigliata, serata lumache, serata frittelle, serata porchetta, serata frittomistopiemontese, serata trippa, serata porro...

    Lo stomaco chiede pietà ma il richiamo del piatto di plastica, della tovaglia di carta, della luce al neon con le zanzarone estive che girano intorno come condor mentre ti ciucci un risotto stracotto ascoltando Bandiera Bianca e stringendo amicizia col tuo vicino di panca (solitamente un vecchio scatarrone alcolista appena sceso dal trattore) non ha prezzo.

    Il Fulmicotonato

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  7. e l'olio di frittura è sempre lo stesso, dalle rane alle frittelle di mele.
    Mi porto pane e salame da casa e anche il vino di scorta..

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  8. Lucelu, però se non si corre almeno un rischio epatite a sagra, si è squalificati! La tua tattica coincide col doping.

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