domenica 14 febbraio 2010

Emilia-Romagna.zip

Non so se vi sia mai capitato di percorrere in macchina, per la sua completa estensione, l’Emilia Romagna. Se non si affronta questa esperienza con la necessaria attrezzatura e un auspicabile coraggio, l’impresa potrebbe risultare ai limiti di una Parigi-Dakar.

Posto il presupposto di appropinquarsi alla ‘Terra di Mezzo’ all’alba di una giornata invernale, la sonnolenza è già uno stato compreso nel pacchetto del viaggio. Per questo motivo, il mio codice della strada prevede una prima tappa-caffè, tanto da accumulare caffeina sul proprio groppone, come un cammello nel deserto. Tre chilometri dopo la sosta in autogrill, ti penti di non avere preso tre Redbull. Per chi non fosse pratico delle zone, è utile sapere che Piacenza e Bologna sono separate da 160 km di autostrada completamente diritta (mettere una chicane ogni tanto no eh, non chiedo il circuito di Montecarlo), come manco la route 66. Per non farsi mancare nulla, un simpatico tutor aleggia su questo percorso.

Ricapitolando, abbiamo una strada tendente all’infinito, un meteo plumbeo di stagione e una sonnolenza incombente.

Bisogna quindi escogitare stratagemmi per ottenere l’obiettivo minimo di giornata: la sopravvivenza

Come prima mossa, solitamente, inizio ad ascoltare il “Best Of di Francesco Guccini”, in modo tale da tenere alta la concentrazione per comprendere le parole, cariche della sua caratteristica erre moscia. Dopo circa 20 km di ascolto, abbandono il cd in una piazzola di sosta, dopo essermi garantito un gran mal di testa. Tra l’altro, il Ministero per i Beni e le attività Culturali, sta organizzando una campagna di sensibilizzazione contro l’abbandono dei cd di Guccini, in autostrada.

Verso Reggio Emilia, inizia una seconda fase di crisi, combattuta, questa volta, mettendosi 12 chewing-gum in bocca da masticare nervosamente e abbassando il finestrino, non tanto da fare entrare nebbia e nevischio in macchina.

In qualche modo ti trascini fino a Bologna, ma se devi spingerti oltre, verso i lidi romagnoli, l’impresa si fa dura e devi ricorrere alle armi pesanti.

Prendi il telefono ed inizi a chiamare, in ordine alfabetico, tutti i tuoi colleghi: ho scoperto che la conversazione telefonica è il mezzo più efficace per tenere attivo il proprio cervello, che altrimenti andrebbe in stand-by più che volentieri.

Capisco che sarebbe un po’ complicato esaudire la richiesta di comprimere l’Emilia-Romagna in un quadrato di terra di 50 kmq; la forma a stivale dell’Italia ne risentirebbe e, nonostante vogliano togliere la geografia dalle materie scolastiche, non mi sento di essere carnefice di tale affronto.

Sappiate, però, che la mia ricerca, nel trovare altre soluzioni per affrontare questi percorsi, continuerà;  se volete contribuire, accetto consigli e/o donazioni del vostro 7 per mille.

2 commenti:

  1. uuuuuuuuuuuuh come ti capisco.... a me viene la sonnolenza se devo guidare per 30 km..... una volta dovevo arrivare da saluzzo ad alba. 70 km percorribili in un'ora. dopo venti minuti di guida mi stavo per addormentare. mi sono fermata in una piazzola, ho messo la macchina in modo che nessuno pensasse che fossi morta e mi sono appisolata. dopo ho guidato tranquillamente.

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  2. Carino, io ci sto...ti verso il 7 per mille dello stipendio di mio marito, tanto perso per perso ;-)

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