Pensavo che Antonello Venditti fosse estremamente fazioso nel millantare le doti della Capitale, in maniera così ostinata. Gli scriverò una lettera di scuse. Erano ormai dieci anni che non tornavo a Roma, dai tempi del liceo, in cui, invece che respirare l'atmosfera della città, cercavo di tenere a bada in modo pessimo gli ormoni scalpitanti (non che ora ci sia molta differenza).
Al di là di tutto, mi è bastata una passeggiata verso l'imbrunire, lungo il Tevere, nei pressi di Castel S.Angelo, per ricevere una cospicua dose di serotinina, alquanto rara e per questo gradita.
Questa atmosfera incantevole mi fece dimenticare ben presto un episodio negativo : rimbalzato all'entrata di S.Pietro.
Avete capito bene, non ho scritto Baia Imperiale nè Billionaire, ma S.Pietro.
Stranamente ero anche vestito bene: indossavo una giacca color grigio fumo di Londra, che mi dava molta importanza, almeno mi piaceva crederlo. Mi sono presentato alla perquisizione (si per dire una preghiera a S.Pietro ti devono ravanare nelle tasche) e dopo una mezzoretta di 'togli-metti' per non fare suonare il metal detector, sono passato al livello successivo: 2 km di percorso forzato da transenne, più contorto del circuito cittadino di Valencia (i miei rispetti a Luca Badoer, ndR). Arrivo così all'entrata principale, affaticato, verso le 18:55 (prima ho lavorato, mica vado a Roma a divertitmi eh) e vengo gentilmente invitato a proseguire verso l'uscita, in quanto la basilica stava chiudendo.
L'evento ha fatto collassare alcune delle mie sinapsi, poco male ne ho altre.
Un'altra cosa che ho notato con piacere è la gente: togliendo i turisti, i preti, le suore, i cani, i gatti e i taxi, a Roma ci sono anche i romani.
Prima di adorarli, ho dovuto comprenderli e giustappunto un episodio è venuto in mio aiuto. Entro in un ristorante con piccolo dehor e inizia questa scena:
Cameriere: Dottò (per i romani, tutta la gente ha questo titolo, anche i bambini) preferisce dentro o fori?
Io: Dove c'è più fresco? (involonario assist perfetto)
Cameriere: Aspè che chiamo Regina Coeli (carcere di Roma, ndr)!
Io: ...
.....
.....
Io: Va bene dentro, grazie.
Durante tutta la cena, ho pensato a cosa avrei potuto rispondere, ma l'arte del 'perculamento' va servita calda e quindi la devo affinare. Avrò tempi e modi di farlo.
In più di duemila anni di storia, quell'arte non ha mai conosciuto crisi, solo progresso continuo.
RispondiEliminaI romani ormai sono irraggiungibili.
Ti linko :)
Arte...Pura arte...Ti lascio una chicca. Sicilia. Tormenta improvvisa in mare, sub che scappano sul motoscafo e cercano di rientrare a l porto. Ci giriamo verso le nubi nere che ci inseguono, vedentro altri motoscafi che scappano come noi. Diciamo:" Eh, siamo rimasti indietro.." E il romano di turno "Eh già...stamo a chiude à porta..." Che dire...è un'arte... Ciao! Akai
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