Constatato che non bisogna aspettare il risveglio delle marmotte, per chiudere occhio, è necessario distinguere varie categorie dell'arte di dormire.
C'è chi la applica più volte al giorno, in qualsiasi posizione e luogo. Chi crede di dormire, ma si diletta in serene passeggiate per casa, sui cornicioni o in mezzo alla strada. Chi dorme una volta ogni tre giorni, dopo aver assunto una damigiana di camomilla, corretta a sambuca.
Analizziamo la prima categoria: 'Dormo anche se mi tiri una pietra in un occhio'.
Quale differenze passano tra: Una poltroncina dell'autobus 56/, una panchina dei giardinetti dei drogati, un bagno pubblico, un divano dell'ikea e una panca dell'Oktoberfest?
Nessuna. Chi rientra nella prima categoria elegge ogni piano, inclinato o meno, come giaciglio ideale per il proprio riposo.
Quante volte vi è capitato di intavolare, in un bagno pubblico, un'animata discussione sulle doti di Kick Boxeuse della Canalis ed il vostro interlocutore si è addormentato abbracciato al vespasiano?
Beh a me è successo molte volte e non sapete il fastidio arrecatomi. Più che altro per sapere se la soubrette fosse in grado di dare colpi, oltre che a prenderne.
Per quanto io veda solo lati positivi nell'avere il sonno facilitato, bisogna anche analizzare i contro della situazione.
Pensate di fare una fila h24-no stop alle poste per caricare 4€ sulla PostPay, pregustandovi il prossimo acquisto sul mercato digitale. Il sistema Elimina/Crea Code sta per visualizzare il vostro biglietto alfanumerico a 18 cifre e... crollate al suolo sognando di non trovare coda alle Poste. Il risveglio con gli ematomi provocati dai bastoni dei vecchietti che vi hanno scavalcato senza pietà, non lascia scampo ai vostri sogni di gloria su Amazon.
La seconda categoria è degna di massimo rispetto: 'Scendo a prendere le sigarette, ma non mi disturbo a svegliarmi'.
Il sonnambolismo sarebbe l'arte perfetta. 'Dormire e fare' nello stesso tempo è una conquista inseguita da Einstein, con le sue teorie sulla relatività, fino a Enzo Miccio, con le sue teorie sul niente.
Il fatto di poter essere consci durante le passeggiate dormienti, è un aspetto irrisorio su cui c'è ancora da lavorare. Ma gli ottimi assegni di ricerca, pari ad un buono pasto mensile da 4,20€, elargiti dal nostro paese risolveranno il problema.
Nell'attesa di far entrare nel nostro vissuto quotidiano un sano 'principio di zombie produttivo', se vedete qualcuno in mezzo alla strada, in pigiama, che dirige correttamente il traffico, non svegliatelo.
La terza categoria è quella a cui appartengo: 'Con la valeriana, ci faccio il decoupage'
'Cara ti raggiungo subito, leggo ancora qualche riga dell'autobiografia di Peppa Pig', è la tipica frase di uno che, oltre ad avere problemi d'infanzia, sa già che rivedrà il letto dopo tre giorni.
Chi soffre d'insonnia cerca tutti i rimedi possibili per cedere al meritato riposo quotidiano che tarda ad arrivare.
Ci sono diverse scuole di pensiero. Tanti si abbandonano a tisane e beveroni ajurvedici a base di teina. Risultati:
Ore 23.00: Allucinazione con protagonista Giuliano Ferrara che interpreta lo 'Schiaccianoci';
Ore 01.00 - 07:00: Tappe in bagno con cicli di dieci minuti.
Ore 07:15: Sveglia.
Altri trovano sollievo nella lettura di un libro. Leggere 'I Pilastri della Terra' in una notte non è un'impresa improba, credetemi.
Altri ancora si autoviolentano con programmi degli anni '70 che vengono riproposti sulle amate reti televisive.
Tutti, indistintamente, entrano nel circolo vizioso delle tre fasi dell'insonnia:
- Sento che ho sonno, mi giro e dormo.
- Guardo l'orologio, sono già passati tre minuti e non dormo. Oddio che faccio.
- Mi giro tre volte a sinistra, due a destra, conto 100 pecore, faccio il saluto al sole e poi guardo il soffitto, fino alla sveglia.
Ho deciso, domani vado a comprare un materasso. Le sole doghe non conciliano più di tanto il sonno.